Dieci buoni motivi per diventare volontario di CartaCarbone

Quest’anno ho sentito che cercano volontari per CartaCarbone e mi son detta che magari un modo per dare il mio contributo lo potevo trovare. Allora ho pensato a dieci buoni motivi (ironici) per convincervi a diventare un volontario:

  1. Fitness free. Risparmierete i soldi della palestra. Facendo il volontario scoprirete di avere muscoli e limiti di resistenza che non conoscevate perché restare per ore e ore al freddo o in piedi, tonifica. Se poi vi verrà data una bicicletta per andare dal punto A al punto B o vi metteranno nel team di quelli che installano e tolgono le strutture, sarà davvero come stare in palestra, ma all’aria aperta. Il presidio notturno invece è un percorso vita e una prova di sopravvivenza concentrati. Imperdibile.
  2. Un book fotografico gratuito. Vi faranno talmente tante foto, che al confronto le star che si fanno i selfie in bagno sembreranno delle dilettanti. Se l’idea era di venire bene, vabbé, non si può avere tutto. Un po’ del vostro ce lo deve mettere, non è che posson far tutto loro, eh? In ogni caso, peggio delle foto della recita scolastica quando eravate vestiti da muschio e pure vostra madre fingeva di non conoscervi, non potranno mai essere. Il consiglio è di sorridere sempre. Il rischio è che passi Batman e vi confonda con il Jocker, ma a quel punto io sfiderei la sorte.
  3. Sostenere la vita culturale di Treviso. Dai, sul serio: nessuno di voi è stufo di sentirsi dire che abbiamo solo la grappa e il radicchio? La nebbia dove la mettiamo? Non a caso il gilet in dotazione è fluorescente. Praticamente diventerete un fendinebbia umano.
  4. Pavoneggiarsi con gli amici. Voi avrete un pass che vi farà entrare ovunque e che nessun altro avrà, tranne gli altri volontari. Quando i vostri conoscenti saranno in coda, potrete sbeffeggiarli e sorpassarli con sufficienza. Consiglio comunque di mantenere una distanza di sicurezza, ché non si sa mai. La gente è nervosa. Se poi è in piedi da ore, è come tirar miccette nel petrolchimico di Marghera. Vedete voi.
  5. Migliorare il rapporto con il pubblico. La gente che incontrerete sarà simpatica e piacevole, ma vi potrà capitare quello strano o nervoso. Se riuscirete a mantenere il sorriso e la gentilezza sempre e comunque, potrete benissimo rivendere questa competenza lavorando come negoziatore di ostaggi o come moderatore nelle riunioni condominiali.
  6. Risparmiare soldi. Non è per dire, ma è un’attività a costo zero. Ne conoscete tante? A me le uniche che vengono in mente son quelle di contare le piastrelle del bagno, di fissare l’oblò della lavatrice durante la centrifuga o di guardare l’erba che cresce in giardino. Sapete cavalli che son morti perchè aspettavano che l’erba crescesse? L’erba bisogna fissarla. La intimidite e lei cresce perchè ha paura che vi venga in mente di concimarla. Conoscete qualcuno a cui fa piacere prendere palate di mer*a in testa? Ecco.
  7. Trovare nuovi amici. Chi non ha bisogno di amici? Volete morire divorati dal vostro gatto? Sul serio? Gli altri volontari saranno simpatici e generosi perché una persona antipatica e gretta non si metterebbe mai a far qualcosa senza un qualche tornaconto. Una persona odiosa di solito parla con gli specchi e chiede se è la più bella del reame, mangia nonne e bambine vestite di rosso, costruisce case di dolci per far ingrassare gli sventurati viandanti o si confeziona pellicce in pelle di cane. Se fate tutte queste cose, è meglio che restiate a casa.
  8. Riempirsi la vita. Perché sprecare tempo nei centri commerciali o davanti alla tv? Le attività saranno interessanti, potrete trarre spunti e idee, farete esperienze diverse e uscirete di casa. Se il divano di casa ha la forma del vostro sedere, direi che è arrivato il momento. Se il vostro pollice opponibile oppone resistenza perché l’avete usato troppo per chattare, whatsappare o twittare [e con questo ho fatto morire due o tre membri dell’Accademia della Crusca, mentre un altro paio è finito in terapia intensiva], questo è il momento di concedergli una pausa. Meritata, a dirla tutta. Se poi siete dei patiti della vasca con le palline, è un altro discorso. Anzi, credo sia proprio una patologia medica.
  9. Partecipare agli eventi. Avrete la possibilità di conoscere più da vicino gli autori che vi piacciono o anche quelli che non conoscete. Non fatevi prendere la mano, che stalkerare la gente è comunque un reato.
  10. La sorpresa finale. La festa finale prevede una sopresa, che non vi dico, altrimenti ve la rovino. Se c’eravate l’anno scorso già la saprete e sarebbe inutile ripetersi.

Vi ricordo infine il bonus. Vi verrà dato un gilet, di un bel colore giallo fluorescente. Tipo quello della Contarina? No, no, più vistoso. Ha uno scopo pratico: metti che tu cada in uno dei canali, ti individuano anche sotto due metri d’acqua, alghe e nutrie. Un gilet che è abbinabile come il leopardato. O il fucsia. Un capo d’abbigliamento che ha un’unica taglia KK: King Kong. Il quale (‘sto paraculo!) aveva pure la pelliccia scura e quindi il gilet gli sarebbe stato bene per taglia e colore. Facilitando, per altro, il lavoro dell’aviazione che cercava di abbatterlo quando si era arrampicato sull’Empire State Building.

E quindi? Niente. Volevo dire che io l’anno scorso mi son divertita, ho sentito molti interventi e conosciuto tante persone. Il fatto che queste ultime fingano di non conoscermi è solo perché le mie doti comunicative son ferme ai tre anni di età e sarei capace di litigare anche con un bambino perché ha parcheggiato male il triciclo.

Stefania Marsura

Cosa aspetti? diventa anche tu volontario di CartaCarbone festival 2016 clicca qui per avere maggiori informazioni.

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