Il narratore postumo. Confessione, conversione, vocazione nell’autobiografia occidentale

Un libro necessario sul valore dell’autobiografia: la costruzione di sé, tra fiction romanzesca e verità storica, tra verità e storia, tra memoria e verità, tra rappresentazione e autorappresentazione.
Com’è costruito il senso di una vita, come se ne decide la cronologia, qual è l’inizio? E la memoria che ruolo ha? E perché ricordiamo alcune cose e non altre? Quanto incidono immaginazione e immaginario? Non sono forse inventati o meglio ricreati i nostri ricordi, filtrati dagli anni e dai tanti racconti in cui si sono già riversati?

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Chi, dove, quando...

giovedì 24 ottobre

LUOGO

Sala Rosso Coletti

Complesso museale Santa Caterina

ORA

ore 19.00

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Il libro di Sergio Zatti ripercorre forme, strategie – riferite a mutamenti profondi di ordine filosofico e letterario – che chiamano in causa la costruzione di sé, tra fiction romanzesca e verità storica, tra verità e storia, tra memoria e verità, tra rappresentazione e autorappresentazione. Una pratica di scrittura che agisce retrospettivamente in cui alla fine ci poniamo tante domande. Chi è il veto soggetto dell’autobiografia? Come è costruito il senso di una vita, come se ne decide la cronologia, qual è l’inizio? E la memoria che ruolo ha? E perché ricordiamo alcune cose e non altre? Quanto incidono immaginazione e immaginario? Non sono forse inventati o meglio ricreati i nostri ricordi, filtrati dagli anni e dai tanti racconti in cui si sono già riversati?

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