Poetica della natura e autobiografia 

La scrittura autobiografica si nutre di un errare leggero tra il dentro – le memorie, gli accadimenti, le parole che ci hanno segnato- e il fuori: i paesaggi , le terre, i muschi o le pietraie in cui abbiamo affondato i piedi. L’universo arboreo, regno silente e misterioso che ci circonda, diventa un interlocutore prezioso. Cerchiamo, quindi: nel ruvido delle cortecce, nel nitore delle foglie ripulite dalla pioggia, nelle radici, visibili o sotterranee, sempre metafore di un dialogo impercettibile ma costante tra noi, la nostra storia e la natura che ci circonda.