L’ORLANDO CURIOSO C’ILLUMINA DI MENO
Due scarpe nuove più che fiamma rosse
il valoroso Elettricista giunse;
e pria che Astolfo preparato fosse,
lo prese in spalla e verso il ciel lo punse.
Come maghi in aria si levan lesti
trapassan tosto le soglie celesti
per varcar alfine la più opportuna
ed indi andar al regno de la luna.
Quivi ebbe Astolfo doppia meraviglia:
un pulsante verde ch’era sì grande,
il quale a bel cocomero assomiglia
come un che noi gustiamo in queste lande:
“forza convien far con ambo le mani,
s’indi la terra e ’l mar così lontani,
spegner vuoi”; gli disse savio il suo duce
tal che’l mondo rimane senza luce.
Altri lazzi, altri svaghi, altre magagne
son laggiù tra case poco lucenti;
tra i campi, tra le valli e le montagne,
nelle cittadi ancora, nuovi intenti
sopiscono le lamentele intense
inverso ‘l paladin che tutto spense
e ogni solinga stanza ora rivela
chi legge libri a lume di candela.
[Libero fraintendimento da L’Orlando furioso, canto XXXIV)
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